MARCO MARSILIO SI RICONFERMA PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO

D'Amico e Marsilio, Elezioni in Abruzzo domenica 10-3-2024
Questa domenica 10-3-2024 si sono svolte le Elezioni Regionali 2024 in Abruzzo: il centrodestra ha vinto, battendo il candidato sfidante dello schieramento del “campo largo”.
Marco Marsilio, presidente uscente e ricandidato, ha vinto le elezioni, riconfermandosi Presidente di Regione. Ha ottenuto il 53,50% dei voti (327.660 voti).
E’ sostenuto da: Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni (24,10%), Forza Italia (13,44%), Lega Salvini Abruzzo (7,56%), Marsilio Presidente (5,72%), Noi Moderati (2,68%), Unione Di Centro (Udc) – Democrazia Cristiana (1,17%).
L’altro candidato era Luciano D’Amico, che ha ottenuto il 46,50% (284.748 voti). E’ sostenuto da:
Partito Democratico (20,29%), Abruzzo Insieme (7,66%), Movimento 5 Stelle (7,01%), Azione – d’Amico – Socialisti Popolari Riformatori (4,00%), Alleanza Verdi Sinistra – Abruzzo Progressista e Solidale (3,57%), Riformisti e Civici (2,81%).
Corriere della sera, 11-3-2024 La Repubblica, 11-3-2024
Lo scrutinio di tutte le 1634 Sezioni, come riferisce l’apposita pagina nel sito del Corriere della Sera, si è concluso dopo le nove del mattino di lunedì 11-3-2024.
La percentuale dei votanti è del 52,2%.
Queste elezioni (dopo quelle della Regione Sardegna dello scorso 25-2-2024) erano il secondo banco di prova per il cosiddetto “campo largo”, cioè una alleanza fra il PD, i Cinquestelle e gli altri partiti che si oppongono al Centrodestra.
Questa volta il campo largo non ha vinto, e il centrodestra si è preso la rivincita dopo la sconfitta di misura subìta in Sardegna.
La Stampa, 11-3-2024 Libero, 11-3-2024
E’ molto probabile che numerosi cittadini abbiano votato più per esprimere consenso al Governo Meloni che per esprimere consenso al Governo regionale della Giunta Marsilio. Credo poco nelle capacità del cittadino medio di saper valutare la bontà o la scarsità dei governi regionali. Le elezioni regionali sono quasi sempre una appendice politica parziale delle elezioni politiche.
E il centro-sinistra, cosa dovrebbe fare?
Come ho scritto anche in Facebook, il “Campo Largo” può anche non essere sufficiente (si è visto stanotte) ma è comunque “necessario”. La base minima da cui partire. Diversamente andrebbe anche peggio.
Siamo di fronte a una emergenza pesante (l’emergenza è il rischio di una involuzione della democrazia italiana in una “democratura” populista sovranista xenofoba e omofoba, che potrebbe diventare poi difficile da rovesciare se la si lasciasse consolidare a lungo senza reagire adeguatamente).
Quando l’emergenza si fa pesante, tutte le forze politiche che intendono risolvere questa emergenza devono impegnarsi dotandosi di buona volontà e mettersi insieme, cercando in qualche modo di superare senza ambiguità le differenze programmatiche e strategiche sui temi che attualmente dividono.
Non è cosa facile, e ovviamente tale difficoltà non è una sorpresa.

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