GREY’S ANATOMY, ERIC E LE BRUTALITA’ DEI POLIZIOTTI

Eric
Nell’episodio 10 della Stagione 14 del celebre telefilm americano Grey’s Anatomy (il “medical drama” ambientato in un ospedale di Seattle con le avventure di medici e paramedici) fra i numerosi pazienti che quotidianamente arrivano in ospedale, arriva anche Eric.
Eric è un ragazzino afroamericano di dodici anni.
Stava tornando a casa sua, e arrivato davanti a casa si era accorto di non avere le chiavi. Per entrare in casa sua allora ebbe l’idea di scavalcare il cancello. Sfortunatamente per lui passavano per la strada alcuni poliziotti, che, avendo visto la scena, hanno creduto che fosse un ladro, sparandogli un colpo di pistola.
Eric è ancora vivo e cosciente quando arriva in ospedale e fa in tempo a raccontare l’accaduto, anche davanti ai suoi genitori e ad alcuni poliziotti che lo interrogano, trattandolo come un pericoloso criminale. Poi durante l’intervento chirurgico sorgono complicazioni, e purtroppo il dodicenne muore.
Questo fatto sconvolge profondamente le coscienza di alcuni medici. Il dottor Jackson Avery se la prende con i poliziotti, li sgrida e chiede loro di “fare meglio il loro mestiere”.
Ci sono anche la dottoressa Miranda Bailey e suo marito, il dottor Benjamin Warren, ancora più sconvolti e preoccupati di tutti gli altri.
Loro sono neri, e hanno un figlio che ha un’età simile al povero Eric.
In una scena di questa puntata si vedono Miranda e Ben che convocano il loro figlio William George Bailey Jones, soprannominato Tuck, per un discorso “importante”, pronunciato con voce tremante di emozione. Tuck seduto davanti a loro ascolta in disciplinato silenzio.
Gli spiegano: “Se un poliziotto ti ferma, non scappare, fermati, alza le mani, spiega chi sei, pronuncia il tuo nome e cognome, spiega che non sei armato”, e altre istruzioni e procedure di sicurezza.
I due preoccupati genitori spiegano al loro figlio, nero, che per lui la vita è più complicata, più difficile e pericolosa, al confronto dei suoi amichetti con la pelle bianca. Lui non può giocare con le pistole giocattolo in giro per strada. Lui non può fare lo “stupidino”, non può scappare via se un poliziotto lo insegue, e non può scavalcare cancelli, recinzioni, staccionate.
Miranda e Ben sono seriamente preoccupati che al loro figlio possa capitare la stessa disgrazia capitata al povero Eric.
Questo episodio di Greys’s Anatomy solleva il tema del razzismo, o meglio: del pregiudizio contro i neri, cioè il fatto che se qualcuno vede un nero in atteggiamento sospetto o poco comprensibile è portato a pensare che si tratti di un delinquente pericoloso, e questo pregiudizio spinge ad azioni perentorie di difesa e reazione, azioni qualche volta sproporzionate e inutili.
Ho visto recentemente questo episodio e inevitabilmente mi ha fatto pensare al tema drammatico che in U.S.A. milioni di cittadini, divisi su opposti fronti, stanno affrontando, anche con proteste dure e violente.
E’ inevitabile pensare a quello che è successo a Floyd e ad altri neri recentemente.
La quattordicesima stagione di Grey’s fu trasmessa in America sulla ABC per la prima volta tra l’autunno 2017 e i primi mesi del 2018.
L’episodio 10 si intitola “Personal Jesus” (Un Gesù personale), e fu trasmesso in USA il 25 gennaio 2018, in Italia il 12 marzo 2018.
Un commento italiano è pubblicato nella pagina: Grey’s Anatomy e la puntata perfetta, recensione episodio 14.10 pubblicata il 27-1-2018 da Simone Bottaro su Telefilm-Central.org.
La geniale opera televisiva di Shonda Rhimes, (autrice e produttrice insieme a Betsy Beers, Mark Gordon, Krista Vernoff, Rob Corn, Mark Wilding e Allan Heinberg) tocca tantissimi temi di importanza sociale e spesso anticipa i tempi.

SABATO 13-6-2020 SU LA GAZZETTA DELL’ADDA

Pagina di Capriate San Gervasio
Settimana di Sabato 13-6-2020:

Gli esponenti di Una comunità per tutti avrebbero visto di buon occhio interventi durante il lockdown
«Niente manutenzioni e situazioni di degrado rimaste ancora aperte»
Il consigliere Luigi Celeste ha sottolineato come nonostante uno dei cavalli di battaglia dell’attuale maggioranza al tempo della campagna elettorale fosse proprio una città più pulita e più ordinata non si sia arrivati a delle soluzioni
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Manutenzioni e lotta al degrado. L’esponente di opposizione Luigi Celeste, ha puntato il dito verso i Lavori pubblici.
«In questo periodo in cui si cerca di ripartire mi rendo conto di come il nostro Comune sia fermo e non abbia sfruttato il lockdown per procedere con diverse opere di manutenzione», ha osservato.
Secondo Celeste mentre altre realtà sfruttavano il periodo per rifare le strade Capriate sarebbe rimasta immobile. «Non si conoscono i piani di manutenzione che saranno avviati – ha spiegato – Ci sono strade dissestate che necessitano interventi di rifacimento così come servirebbe un piano di manutenzioni straordinarie per il taglio dell’erba e la cura del verde con operazioni per il ripristino delle normali condizioni».
Celeste ritiene che servirebbe anche un piano per il decoro urbano. «E’ sotto gli occhi di tutti che la città è sporca e non curata – ha aggiunto – Ci sono diverse situazioni aperte che non hanno trovato una soluzione definitiva, come l’Hotel Cabina…

«Stanziate fondi necessari per far partire i centri estivi»
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Stanziare una cifra congrua per permettere ai centri estivi di ripartire dopo l’emergenza sanitaria. A chiederlo sono stati i rappresentanti del gruppo di minoranza Una comunità per tutti, che hanno avanzato la loro richiesta attraverso i membri della commissione Diritto allo studio, Tiziana Benedetto e Simona Ferrari.
«Tenuto conto che sono stati dati ai Comuni importanti fondi tra cui finanziamenti per interventi volti a potenziare il servizio dei centri ricreativi estivi destinati ai ragazzi tra i 3 e i 14 anni abbiamo chiesto che l’Amministrazione stanzi per i Cre che presenteranno un progetto e che osservino tutti i protocolli di sicurezza, una cifra tale da permetterne l’avvio», ha spiegato Luigi Celeste. Sostenendo la necessità di agevolare la ripartenza dei centri estivi, il consigliere di opposizione ha sottolineato l’importanza di questo servizio dal momento che molti genitori stanno rientrando al lavoro dopo il periodo di lockdown e hanno il problema di trovare qualcuno che accudisca i loro figli. Le proposte della minoranza hanno trovato terreno fertile. «Abbiamo saputo che saranno finanziati i centri estivi e le scuole dell’infanzia che presenteranno dei progetti che rispondano ai requisiti e le rette saranno….

Con le stelle per sostenere gli Alpini
Grande risposta dei capriatesi in favore dei due gruppi cittadini delle Penne nere
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Stelle alpine per sostenere gli interventi dei due gruppi cittadini delle Penne nere. L’iniziativa è stata organizzata nei giorni scorsi dagli Alpini di San Gervasio e da quelli di Capriate-Crespi.
«Quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria non abbiamo potuto organizzare i nostri soliti appuntamenti e le feste per sostenere i vari lavori sul territorio che eseguiamo sul territorio – ha spiegato il referente del gruppo di San Gervasio Francesco Colombo – Quindi abbiamo pensato di dare vita a una vendita di stelle alpine come hanno fatto altre realtà della…

Originaria di Crespi, era in India da più di cinquant’anni ma aveva mantenuto i contatti con i famigliari
Si è spenta la missionaria suor Maria
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Crespi piange suor Maria Stucchi, 91 anni. La religiosa, scomparsa l’1 giugno, da oltre cinquant’anni si trovava in India come missionaria. Nata il 12 dicembre 1928 aveva preso i voti nel 1953 entrando nella congregazione delle Canossiane a Vimercate e nel 1963 si era trasferita in India dove si è occupata principalmente dei lebbrosari, prima a Cherekunnuin e successivamente a Veereghattem dove era riuscita a costruire un ospedale. Nonostante la distanza, suor Maria aveva mantenuto i contatti con i suoi familiari a Crespi ed era molto legata alla cugina Ester. «E’ tornata per la prima volta a Crespi nel 1969…

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QUESTI ARTICOLI sono di proprietà di “Netweek” (circuito di media locali del nord Italia) – Editore Media (iN) Srl. – Questo blog personale amatoriale non intende incoraggiare o favorire la divulgazione illecita di materiale intellettuale protetto da Diritti d’Autore altrui e Diritti Editoriali. Per leggere gli articoli interamente oltre all’anteprima pubblica: abbonatevi al sito della Gazzetta dell’Adda “on-line”, oppure andate in edicola a comprare il giornale. Citazioni in questo post: solo per far conoscere l’esistenza del periodico e non per scopi di lucro.

NEMBRO E ALZANO: E SE NESSUNO RISULTASSE COLPEVOLE?

Conte interrogato per Alzano
Questo venerdì 12-6-2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato interrogato da una PM di Bergamo in merito alla gestione della Emergenza Corona-virus nella zona della bergamasca, dove purtroppo nel marzo 2020 sono morte tantissime persone.
Pochi giorni prima la stessa magistrata aveva interrogato il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Un nostro caro amico ha scritto in Facebook:
“Hanno sentito regione Lombardia, stanno sentendo i governatori di Roma.
Scommetto che la colpa è di nessuno..”

La mia risposta è questa.
Quando la magistratura accerterà che non ci sono colpe PENALI, cioè che NESSUNO sarà colpevole, si passerà sul piano della Politica, cercando colpe “politiche”. A quel punto, in un sistema complesso, le responsabilità galleggiano sempre verso l’alto, …se un sistema “non funziona” è compito di chi lo dirige il modificarlo. Cioè chi sta più in altro.
Ma essendo nel campo della “Politica” e non della “Giustizia”, si sta nel campo delle libere e legittime “opinioni”, per cui ciascuno può descrivere la sua “ricetta” come migliore, e siamo tenuti all’impossibilità di confutarla fino a quando non viene messa alla prova. Certi disastri però sono “irripetibili”. Cioè: potrebbero anche ripetersi, ma con altri morti, altre persone, non quelli che sono già morti.
Una cosa si mette in evidenza: c’era chi voleva ampia autonomia regionale, eppure in questo frangente chi chiedeva autonomia pare che non se la sia presa, ma sia rimasto ad aspettare un input dal potere centrale.
Si dovrà rivedere il Titolo V della Parte Seconda della Costituzione, e riorganizzare l’architettura delle Competenze fra Istituzioni ed Enti Locali. Un lavoro complesso e delicato.

IL “PIANO COLAO” SMONTA LE PATACCHE POPULISTE

Corriere della sera, martedì 9-6-2020
Non potendo attingere direttamente dal testo originale, tenuto momentaneamente riservato, siamo costretti a farci un’idea del suo contenuto leggendo le sintesi fornite dai giornali. Sintesi molto schematiche.

Questa settimana il Governo Conte ha ricevuto da alcuni tecnici un dossier intitolato «Iniziative per il rilancio 2020-2022», cioè un piano per il rilancio dell’economia, redatto dal gruppo di lavoro coordinato da Vittorio Colao.
Il quotidiano “La Stampa lo definisce “un lavoro lungo corredato da oltre 100 schede, 121 pagine di analisi divise in sei grandi aree di intervento”.
Le sei aree di intervento sono:
– “imprese e lavoro”,
– “infrastrutture e ambiente”,
– “turismo arte e cultura”,
– “Pubblica amministrazione”,
– “istruzione, ricerca e competenze”,
– “famiglie, individui, società più inclusiva e equa”.

Nelle due immagini qui proposte vediamo una schematica descrizione come proposta dai quotidiani “il corriere della Sera” del 9-6-2020 (sopra), e “la Repubblica” del 9-6-2020 (qui sotto).
la Repubblica, 9 giugno 2020
Si tratta di un piano che prevede varie riforme da realizzare: cose che incidono sulla organizzazione del nostro Lavoro, della nostra solidarietà e convivenza sociale, della nostra cultura.

Riforme serie e necessarie, da fare, anche se difficili.

Nei piani “seri” non ci sono le sciocchezze populiste, né le ricette xenofobe o sovraniste.
Non ci sono ricette come il “No-TAV”, il “No-Euro”, l’Italexit, la mobilitazione della “nazione italiana” alla lotta contro Nemici stranieri del resto del mondo.
Non ci sono le ricette xenofobe come i “porti chiusi” o lo slogan “prima gli italiani”, non ci sono le Autonomie Regionali (anzi, c’è quasi il contrario), non ci sono i richiami alle “tradizioni” da difendere, non ci sono crocifissi, rosari, madonne, non si parla di difesa di una Religione di stato o di tutela della razza bianca, Non ci sono muri, barriere, fili spinati, pregiudizi omofobi o guerre immaginarie contro lobby inesistenti.
Non ci sono inseguimenti di barconi di naufraghi, non ci sono navi da affondare a cannonate, non ci sono citofoni da suonare a casa di qualcuno con brutta faccia.

Ci sono cose concrete da fare.
…il difficile è riuscire a farle, perché non è facile.
Eppure gli italiani si complicano tragicamente la vita perché invece di convergere sulla convinzione che queste cose debbano essere fatte preferiscono inseguire ricette bislacche, patacche, sciocchezze, populismi, xenofobia, nazionalismo, sovranismo, moti di pancia, il Cuore immacolato di Maria, le classifiche fra nazioni “prima” e nazioni dopo, crocifissi e pregiudizi, pistole nel comodino, discriminazioni e fobie.

I contenuti del piano Colao sono contenuti che smontano e accantonano (giustamente) le tante ricette populiste che molti politici ritenevano utili a risolvere i nostri guai.
E si, alcune di queste ricette erano cavalli di battaglia non solo della Lega (il sovranismo e il razzismo) ma in parte anche del Movimento Cinquestelle delle origini. Un movimento che ora sta maturando, sta imparando a sue spese quanto è difficile governare, quanto è diverso dal proclamare “onestà! onestà! onestà”.

E ora che si farà? Molto probabilmente tutto questo lavoro di questa “task force Colao” resterà lettera morta, verrà tutto accantonato, o in gran parte non realizzato.

Vedremo come si svolgerà l’evento “Stati Generali dell’Economia”. Vedremo chi sarà invitato, chi parteciperà volentieri, chi non parteciperà declinando l’invito, e chi proprio non parteciperà perchè (vivendo di altre cose) veramente non c’entra nulla con la serietà e la concretezza di cui qui abbiamo parlato.

BELLE LE PIAZZE, MA CI VUOLE PRUDENZA

Washington 7-6-2020
In questi giorni di inizio giugno abbiamo visto numerose manifestazioni di piazza, in Italia e all’estero. E’ stata la settimana delle proteste contro la pregiudiziale violenza delle Forze dell’Ordine americane contro i neri (a seguito della morte di George Floyd, soffocato il 25 maggio 2020 a Minneapolis sotto il peso del ginocchio di un poliziotto che gli schiacciava il collo, evento che ha suscitato indignazione e moti di protesta in tutto il mondo).
Prima di queste manifestazioni avevamo visto le manifestazioni di piazza dei giorni vicini al 2 giugno dei movimenti e partiti di destra, “gilet arancioni”, fascisti e neofascisti.
Quasi tutte le manifestazioni si sono svolte con un assembramento di persone poco compatibile con le esigenze di prudenza suggerite dall’Emergenza pandemia da Coronavirus.
Poche le mascherine, non sempre correttamente indossate, poco il distanziamento sociale.
Si è scatenato il giochino delle critiche alle manifestazioni che -non rispettando le misure di sicurezza antivirs- vengono deprecate, stigmatizzate e considerate “idiote”. Ciascuna parte politica considera strumentale e faziosa la critica alle “idiozie” commesse dalle proprie manifestazioni e rinfaccia alle parti avverse il fatto di essere altrettanto idiote nel non rispettare le regole.
Così non se ne esce.
Occorre tenere separate le critiche al mancato uso di mascherine e distanze dalle critiche al contenuto politico-programmatico-ideologico delle istanze che ciascuna manifestazione espone.
In questi giorni abbiamo visto manifestazioni giuste portatrici di istanze assolutamente condivisibili, purtroppo sporcate da questo mancato rispetto della sicurezza. Altre manifestazioni invece sono proprio sbagliate e deprecabili. Non perché hanno fatto assembramento, ma per i contenuti odiosi, razzisti o negativi che propongono.
E’ ovvio che se una manifestazione ha anche nel suo contenuto ideologico l’idea che il virus non esista e che sia giusto ribellarsi alle misure di sicurezza sanitaria, allora la critica è doppiamente legittima e ben motivata.
Perché un conto è trasgredire le regole per negligenza, pigrizia, imperfezione, rilassatezza. Altro conto è trasgredire le regole per deliberata ed esplicita scelta, negando apertamente che siano utili.
Capite bene che non è la stessa cosa.
Predicare bene e razzolare male è cosa assai frequente nel mondo. Predicare male e razzolare male è cosa più rara ed è anche molto più pericolosa: qualcuno direbbe che “almeno è più coerente”, ma la coerenza nel male non è una virtù. E’ solo un male moltiplicato all’ennesima potenza.

SABATO 06-6-2020 SU LA GAZZETTA DELL’ADDA

Pagine di Capriate San Gervasio
Settimana dI Sabato 6-6-2020:

Il ricordo del capriatese Carlo Arnoldi a 35 anni da uno degli episodi più gravi della storia del calcio
Strage dell’Heysel «Quel giorno io c’ero»
L’attuale leader dell’opposizione era partito da Capriate la sera precedente alla partita con altri quattro capriatesi. «Avevamo il biglietto del settore Z…»
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Sono trascorsi 35 anni da uno degli episodi più tragici della storia del calcio mondiale: la strage dell’Heysel. Il 29 maggio 1985, il giorno della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool l’assalto degli hooligan inglesi provocò la morte di 39 spettatori, 32 dei quali italiani e 600 feriti, che si trovavano nel settore Z dello stadio. Quella sera all’Heysel si trovava anche l’attuale leader dell’opposizione Carlo Arnoldi, che aveva raggiunto Bruxelles in compagnia di altri quattro capriatesi.
«Avevamo anche noi i biglietti del settore Z – ha ricordato – Eravamo partiti la sera prima. Io avevo appena disputato una partita di un torneo locale. Non avevamo i tagliandi e avevamo deciso che li avremmo comprati sul posto. Con me c’erano anche Danilo, Fabio e Marco, padre e figlio, e Giovanni. Ricordo che avevamo viaggiato a bordo di una Golf diesel…».
Il gruppo dei capriatesi aveva raggiunto Bruxelles senza problemi ed era riuscito a procurarsi anche i biglietti dello stadio, quelli appunto del famigerato settore Z.
«Prima delle 13 avevamo già i tagliandi per la partita grazie a…


La raccolta a domicilio degli sfalci può attendere L’opposizione: «Ripresenteremo la mozione»

CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). La raccolta a domicilio degli sfalci può attendere. La mozione presentata dal gruppo di opposizione Una comunità per tutti non ha trovato terreno fertile in Consiglio comunale ed è stata ritirata.

«La ripresenteremo alla prossima occasione – ha spiegato il leader del gruppo Carlo Arnoldi a margine della seduta che si è tenuta a porte chiuse – Era una proposta che poteva essere attuata dall’anno prossimo e poco ci cambia se invece che a fine maggio sarà discussa a fine giugno».

Arnoldi non ha infatti gradito la volontà della maggioranza di emendare il testo per votarlo.

«Tutto è migliorabile ma non si può stravolgere il contenuto – ha aggiunto – Se potrà essere trovata una formula che può essere votata da tutti sono ben contento, non si tratta infatti di una questione politica ma di un servizio per la cittadinanza».

La proposta di Una sola comunità chiedeva di organizzare una raccolta a domicilio degli sfalci dell’erba e delle siepi. «Un servizio che dovrà essere attivato non solo a Crespi ma anche a Capriate e a San Gervasio – ha aggiunto – E’ necessario vedere quanti cittadini sono interessati e andare nel….

CALCIO: società USO Capriate S.G.
«Intendiamo ripartire anche se ci sono difficoltà, vedremo come riusciremo ad affrontarle»
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). «L’intenzione è di continuare ma le difficoltà non mancano e vedremo come affrontarle». Per l’Uso Capriate che proprio prima del lockdown ha avuto la soddisfazione di tornare sul terreno amico di via Grignano dopo anni di esilio, si preannuncia una stagione non facile.
«A causa della mancata conclusione del campionato sono venuti meno alcuni sponsor – ha spiegato il presidente Alessandro Arnoldi – Si tratta di cifre contenute ma importanti per il nostro progetto economico». Arnoldi ha spiegato che la società potrebbe chiedere una compartecipazione agli atleti ma che si tratterebbe di una strada che non vorrebbe percorrere.
«Non lo abbiamo mai fatto e non vorremmo farlo», ha aggiunto. Le incognite però non mancano e Arnoldi spera che una mano possa arrivare dalla Federazione e dall’Amministrazione comunale. «Non credo che la Fgci possa metterci dei soldi per aiutare le società che sono rimaste senza quelle risorse che derivavano dall’organizzazione di tornei estivi e da altre iniziative che, per noi, costituivano il cassetto da cui attingere per le iscrizioni – ha commentato – Credo piuttosto che potrebbe mettere in atto qualche…

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IL MIO RITORNO NELLA MILANO FERITA

Mik torna a Milano 5-6-2020
Per tutto il periodo dei mesi di aprile e maggio 2020 sono stato lontano da Milano, la città dove lavoro. Ho fatto un po’ di lavoro da casa (Smart Working) e un po’ di lavoro in altri luoghi.
Oggi pomeriggio (venerdì 5-6-2020) ho avuto la necessità di tornare a Milano per un appuntamento di lavoro, e sono quindi tornato a prendere la Metropolitana.
Ho trovato treni non affollati (non era l’orario di punta) e una discreta disciplina.
Anche Milano (come Bergamo, Brescia, Codogno e altre città) è stata duramente colpita dal contagio del virus Sars-Cov-2, con tutte le tragiche conseguenze che ci ha fatto vedere.
E’ una città che vuole reagire positivamente, vuole difendersi con serietà. Una città che non vuole farsi “fregare” una seconda volta.
Ci auguriamo tutti di vedere presto un ritorno alla normalità. Nel frattempo adottiamo tutta la prudenza possibile.
Speriamo in bene!

COSA FESTEGGIAMO IL 2 GIUGNO

giornali del 2-6-2020
Nella festa del 2 giugno noi italiani festeggiamo il ritorno al voto, la scelta della Repubblica, il voto alle donne per la prima volta, la formazione dell’assemblea Costituente.
E’ la festa degli italiani che non vogliono mai più affidare i “pieni poteri” nelle mani di un uomo solo al comando. Non è la festa dei popoli che confidano in qualcuno che si fa chiamare duce, capitano, colonnello, kaiser, furer, caudillo o re. E’ la festa che ricorda come è nata la nostra Repubblica: dalle macerie di una tragedia devastante, dal fallimento di un regime, dalla voglia di voltare pagina, dagli sforzi collettivi di buona volontà di un intero popolo, che ha saputo mettere a buon frutto la condivisione di valori comuni nonostante le divisioni di idee.
Buona Festa della Repubblica a tutti gli italiani!

SABATO 30-5-2020 SU LA GAZZETTA DELL’ADDA

Pagine di Capriate San Gervasio
Settimana di Sabato 30-5-2020:

CAPRIATE. L’appello è arrivato dal leader dell’opposizione Carlo Arnoldi: «Molti residenti mi hanno segnalato la situazione»
«Cabina: la proprietà assicuri pulizia e sicurezza»
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). «Chiedo che venga fatto un appello alla proprietà perché garantisca pulizia e sicurezza nell’area dell’Hotel Cabina».
A parlare è il leader dell’opposizione Carlo Arnoldi che nell’occasione si è fatto portavoce delle segnalazioni di numerosi residenti della zona.
Secondo Arnoldi la situazione al Cabina, una struttura alberghiera inutilizzata da anni, non è molto diversa da quella che si era creata qualche tempo fa, prima di un intervento di pulizia.
«Tutto è tornato come prima, forse anche peggio – ha sottolineato – Sabato (oggi, ndr) porterò la questione all’attenzione del Consiglio comunale perché non è possibile che ci sia lo stesso degrado di prima e in più non manca la gente che entra e esce dalla….

Tornano le visite guidate a Crespi. Un passo verso la normalità nell’anno del 25esimo
Riconoscimento Unesco Il Villaggio spera di poter celebrare la ricorrenza
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Primi passi verso la normalità a Crespi. L’attività del visitor center è ripresa e dalla prossima settimana prenderanno il via anche le visite guidate.
«Le richieste anche in questo periodo non sono mancate – ha spiegato l’assessore alla Cultura Donatella Pirola – Ovviamente saranno rispettate tutte le regole previste anche per i musei con non più di dieci persone alla volta e l’uso delle mascherine».
Il 2020 è un anno particolare per il Villaggio operaio che quest’anno celebra il 25esimo anniversario del…

CAPRIATE
Vittima del lavoro, i colleghi raccolgono 8mila euro
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). Hanno raccolto 8mila euro da destinare alla famiglia di un loro collega deceduto sul lavoro.
I dipendenti della Zincol di Bellusco in Brianza non hanno dimenticato Diouf Saliou un loro collega 44enne morto il 29 febbraio mentre si trovava sul lavoro.
Saliou che era impiegato da oltre vent’anni nell’azienda belluschese era caduto in un forno spento durante alcuni interventi di manutenzione. Un tragico volo di 15 metri che non aveva lasciato scampo al lavoratore di origine senegalese padre di quattro figli.
«Le Rsu si sono impegnate fin da subito per aiutare la famiglia di Doudou – ha raccontato il segretario generale della Fiom Cgil Brianza, Pietro Occhiuto – Nonostante il…

Il futuro incerto delle scuole paritarie – Don Benigno Carrara (San Gervasio)
«I numeri ci sono, vedremo i paletti. Non aumentiamo il buco di bilancio»
CAPRIATE SAN GERVASIO (aar). «I numeri ci sono e l’intenzione di ripartire anche, ora è necessario capire cosa ci chiederanno».
Vuol vederci chiaro il parroco di San Gervasio don Ezio Rovelli sul futuro che aspetta la scuola dell’infanzia don Benigno Carrara. A preoccuparlo, infatti, sono i paletti che saranno imposti per permettere la riapertura dell’istituto.
«Sia come scuola dell’infanzia sia come nido abbiamo i numeri per ripartire…

Donna trovata cadavere nel canale del Linificio Tragica scoperta
FARA DI GERA D’ADDA (ctm). Trovato senza vita nel canale del «Linificio canapificio Nazionale» il corpo di una donna. Si era gettata tre giorni prima dal ponte di Capriate.
C’erano poche o nessuna speranza di ritrovare in vita la 52enne di Varedo, in provincia di Monza Brianza, scomparsa lunedì sera della scorsa settimana. La donna si era allontanata da casa con la sua auto, raggiungendo il viadotto sul fiume Adda alle 5 del mattino, quindi aveva inviato al marito un messaggio d’addio con il cellulare. Qui le telecamere l’hanno ripresa all’inizio della passerella ma non alla fine, quindi tutto aveva lasciato pensare a un gesto disperato. La Prefettura ha immediatamente allertato i sommozzatori di Treviglio, arrivati sul posto alle 19. La portata dell’acqua però aveva reso impossibile l’ingresso nel fiume e così, con la collaborazione dei gruppi di Capriate e Trezzo, le ricerche sono cominciate la mattina seguente, conclusesi poi….

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